(ANSA) – BRUXELLES, 11 GEN – La Commissione europea punta a raddoppiare il volume del commercio elettronico nella Ue entro il 2015. E’ questo l’obiettivo dell’esecutivo comunitario illustrato oggi dalla commissaria alla strategia digitale, Neelie Kroes, e dal collega responsabile per la Politica dei consumatori, John Dalli.
”Lo sviluppo del commercio elettronico e dei servizi online rappresenta un notevole potenziale portatore di benefici economici, sociali e societari – ha detto la Kroes -. L’economia di Internet crea 2,6 posti di lavoro per ogni lavoro ‘offline’ perso e offre una maggiore scelta ai consumatori anche nelle zone rurali e remote”.
Anche per questo, la Commissione ha adottato oggi una comunicazione che definisce 16 azioni concrete volte a raddoppiare entro il 2015 la quota di e-commerce delle vendite al dettaglio – oggi al 3,4% – oltre alla quota dell’economia online sul Pil europeo complessivo, che oggi e’ inferiore al 3%.
Il commercio ed i servizi online potrebbero rappresentare entro il 2015, secondo la Commissione Ue, piu’ del 20% della crescita e della creazione di occupazione netta in alcuni Stati membri, come la Francia, la Germania, il Regno Unito o la Svezia.
”Considerate le difficili circostanze che l’Europa sta affrontando, dobbiamo sfruttare tutte le fonti di possibili nuove attivita’ e di creazione di occupazione – ha proseguito la Kroes -. Il piano d’azione che presentiamo oggi creera’ nuove opportunita’ per i cittadini e le aziende e dara’ all’Europa la crescita e l’occupazione di cui ha urgente bisogno”.
Il piano d’azione, ha sottolineto la commissaria, ”punta a rimuovere gli ostacoli che fino a oggi hanno soffocato lo sviluppo dell’economia Internet europea”. In particolare, il piano punta a ”facilitare l’accesso transnazionale” ai prodotti e ai contenuti online, nonche’ a risolvere i ”problemi” dei pagamenti, delle consegne e della protezione dei consumatori.
Attualmente, si legge infatti nel documento, tra i principali ostacoli allo sviluppo dell’economia online, ci sono un’informazione ”inadeguata” ai consumatori, un sistema delle consegne e dei pagamenti ”inefficiente”, oltre ai ”rischi” legati alla diffusione della cybercriminalita’.
Allo stesso tempo, l’esecutivo Ue ha lanciato una consultazione sul Libro verde sui pagamenti elettronici per individuare eventuali ostacoli a un’ulteriore integrazione del mercato in questo settore.
”Un ambiente integrato sicuro e trasparente per i pagamenti in tutta la Ue e in grado di creare mezzi di pagamento piu’ efficienti, moderni e sicuri, a beneficio dei consumatori, dei commercianti e dei fornitori di servizi di pagamento”, ha spiegato la Commissione, sottolineando che il termine ultimo per inviare i contributi alla consultazione e’ l’11 aprile 2012.
”L’Europa ha l’opportunita’ di dare un nuovo senso al concetto di ‘effettuare un pagamento’ – ha commentato il commissario per il Mercato interno e i servizi, Michel Barnier -. Non potremo tuttavia conseguire questo obiettivo con l’attuale livello di frammentazione del mercato”.
”La consultazione lanciata oggi e’ pienamente in linea con il mandato della Commissione per quanto riguarda la crescita e la creazione di posti di lavoro e si basa sui risultati gia’ ottenuti nell’ambito dei pagamenti al dettaglio”, ha aggiunto Barnier.
Da parte sua, il vicepresidente della Commissione, Joaquin Almunia, ha osservato che ”l’inefficienza dei sistemi di pagamento nell’Unione europea fa aumentare indebitamente i costi delle transazioni, mette a repentaglio la competitività mondiale dell’economia europea e ne limita il potenziale di crescita”.
”I consumatori, i commercianti e le imprese meritano servizi di pagamento in sintonia con il ventunesimo secolo: trasparenti, dotati di un vero valore aggiunto e in grado di sfruttare al meglio le tecnologie disponibili”, ha concluso Almunia.(ANSA).